Ed eccoci di nuovo qua, bentornati.
Era da tempo che non scrivevo più niente ma non ho potuto fare a meno di tornare, in un anno così bizzarro, in questo giorno di festa così atipico per condividere qualcosa di mio. E allora, giusto per rimanere in tema di feste, perché non lasciare un altrettanto strano regalo a chi come me, si sente un po' perso.
Avete presente quella sensazione del nastro tra le dita mentre state scartando un regalo?
Che dite, non è forse il momento più bello e magico?
Con l'eccitazione che sale, un attimo prima di scoprire il contenuto, abbastanza lontano da quel timido e incerto inizio ma non così tanto da aver dimenticato i sacrifici e le scelte che ci hanno portato fin qui. Quel che si poteva fare, ormai è stato fatto e adesso soltanto il sommesso scorrere del nastro tra le dita a sciogliere il fiocco, così come anche la matassa delle nostre fatiche..
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L'incontro
ammetto di essere un po' deluso e rattristito, non da questo periodo in sé, bensì da ciò che è riuscito a mostrare.
È proprio in un momento del genere che avrei desiderato riscoprissimo in noi un senso di ritrovata e primordiale solidarietà. Trovando così nella difficoltà un modo per unire le nostre debolezze, avere cura l'uno dell'altro e non tutto il contrario.
È normale sentirsi tristi ed è ancor più lecito poterne parlare alla luce del sole.
In un oceano di anime impaurite, invece di unire le mani e provare a galleggiare insieme, vedo con grande rammarico puntini sparsi qua e là cercare qualcuno su cui puntare il dito per poi voltare le spalle nella speranza di non essere i primi ad annegare.
Ecco, questo è quello che desidererei trovassimo tutti sotto l'albero
La libertà di essere serenamente tristi e poter trovare lo stesso un posto in questo mondo.
... e così il nastro tra le dita non voglio lasciarlo andare ma rimanere sospeso...
in quest'attimo dove tutto sembra possibile e niente sbagliato.